Londra - Ha fatto commuovere tutto
il mondo la storia di Malala Yousafzai, la giovane quattordicenne pakistana ora
in fin di vita dopo un attentato dei talebani. Le hanno sparato perché da tempo
era un personaggio scomodo: Malala era infatti diventata famosa per aver
scritto un diario, divulgato dalla Bbc, dove rendeva note tutte le ingiustizie
subite nel suo Paese.
Ora la
giovane è in fin di vita, e l'Onu lancia una petizione per sostenerla e
difendere il diritto allo studio, diritto che ha sempre sostenuto anche lei. "Garantire a ogni bambino il diritto di
andare a scuola è da tempo una delle mie passioni - spiega Gordon Brown, inviato dell'Onu ed ex premier britannico-. L'istruzione interrompe il ciclo della
povertà e può garantire migliori condizioni di salute e prospettive di lavoro.
E' arrivato il momento di lanciare una campagna e di mettere l'istruzione al
primo posto".
"Dopo l'aggressione il mondo si è
mobilitato per sostenere Malala. Definendo la lotta per garantire l'istruzione
"oscena" i talebani hanno provocato una reazione a livello mondiale e
una 'petizione globale' per chiedere più diritti per le bambine", ha concluso Brown.
Malala, non Maiala!!
RispondiEliminaè il computer che lo modifica... :)
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