L'olivo nella mitologia
Un mito greco attribuisce ad Atena la nascita del
primo olivo che sorse nell'Acropoli a protezione della città di
Atene. La leggenda racconta che Poseidone ed Atena, disputandosi la
sovranità dell'Attica, si sfidarono a chi avesse offerto il più bel
dono al popolo. Poseidone, colpendo con il suo tridente il suolo,
fece sorgere il cavallo più potente e rapido, in grado di vincere
tutte le battaglie; Atena, colpendo la roccia con la sua lancia, fece
nascere dalla terra il primo albero di olivo per illuminare la notte,
per mendicare le ferite e per offrire nutrimento alla popolazione.
Zeus scelse l'invenzione più pacifica ed Atena divenne la dea di
Atene. Un figlio di Poseidone cercò di sradicare l'albero di Atena,
ma non vi riuscì, anzi si ferì nel commettere il gesto sacrilego e
morì. Quella roccia che resistette era appunto l'Acropoli, dove la
pianta dell'olivo venne presidiata dai soldati perchè sacra ai
greci.
Secondo una leggenda riferita da Plinio e da
Cicerone, sarebbe stato Aristeo lo scopritore dell'olivo e
l'inventore del modo di estrarre l'olio, all'epoca fenicia.
L'olivicoltura era molto diffusa al tempo di Omero; L'Iliade e
l'Odissea narrano spesso dell'olivo e del suo olio. Stupenda la
descrizione della camera da letto nella quale Penelope accolse Ulisse
al suo ritorno, e che Ulisse stesso aveva costruito prima della sua
partenza con legno d'olivo.
A Roma l'olivo era dedicato a Minerva e Giove. I
romani, pur nella loro praticità di considerare l'olio d'oliva come
merce da esigere dai vinti, da commerciare, da consumare, mutuarono
dai Greci alcuni aspetti simbolici dell'olivo. Onoravano i cittadini
illustri con corone di fronde di olivo, così pure gli sposi il
giorno delle nozze; i morti infine venivano inghirlandati per
significare di essere vincitori nelle lotte della vita umana.
Nell'area islamica molte leggende fanno riferimento
all'olivo e al suo prodotto; si ricorda la storia di Ali Babà e i 40
ladroni nascosti negli otri che dovevano contenere l'olio.
MITO
DELLA CREAZIONE DEL PRIMO ALBERO DI OLIVO E DEL PRIMO CAVALLO
Tutto
ebbe inizio quando a Zeus,
in quel periodo sposo di Metis,
fu predetto da Gea
e da Urano
che un giorno Metis avrebbe partorito due figli, il secondo dei quali
lo avrebbe detronizzato. Zeus, spaventato da quella profezia e dato
che Metis era incinta del loro primo figlio, decise di non correre
rischi e la ingoiò. Il tempo riprese a scorrere sereno per Zeus che
si era anche dimenticato della fine che aveva fatto fare alla moglie.
Un giorno però iniziò a essere assalito da violentissime fitte alla
testa. Non potendole sopportare chiese a Efesto
di colpirlo in testa con il suo martello. Efesto si rifiutava di
eseguire l'ordine in quanto non capiva cosa stesse succedendo ma date
le urla e le insistenze di Zeus alla fine lo colpì violentemente in
testa. Nel momento stesso in cui il suo martello toccò la testa di
Zeus l'Olimpo tremò, i lampi sconquassarono il cielo e dal suo
cranio uscì una densa nuvola nella quale si trovava una creatura,
vestita con una lucente armatura, che teneva alla sua destra un
giavellotto: era nata Atena
(o Athena), la dea guerriera che si sarebbe contrapposta ad Ares
personificazione della guerra brutale e violenta.
Atena
manifestò presto le sue eccezionali doti non solo come guerriera ma
anche come donna saggia a accorta. Infatti divenne ben presto anche
la dea della ragione, della arti, della letteratura, della filosofia,
del commercio e dell'industria. Era la personificazione della
saggezza e della sapienza in tutti i campi delle scienze conosciute a
alle donne insegnò anche a tessere, a tingere e a ricamare.Con il
passare del tempo Atena chiese al padre che le fosse consacrata una
regione della terra che la potesse onorare. Già da diverso tempo
però Poseidone
era in attesa che Zeus gli assegnasse una regione e fu così che tra
le due divinità si accese una violenta disputa per avere il dominio
sull'Attica.
Zeus,
dato che non sapeva che fare decise allora di proclamare una sfida
tra Poseidone a Atena:
chi tra i due avesse fatto alla città il dono più utile, ne avrebbe
avuto la supremazia e Cecrope*
fu posta ad arbitro della contesa.
Quando
la sfida iniziò alla presenza di tutti gli dei, Poseidone toccò con
il suo tridente la terra e fece saltar fuori una nuova creatura che
mai prima di allora si era vista, il cavallo che da quel momento
popolò tutte le regioni della terra e divenne un grande aiuto per la
vita dell'uomo. Atena, dal canto suo percosse il suolo con il suo
magico giavellotto e in conseguenza di ciò scaturì dal terreno un
albero di olivo.Cecrope, decise che fosse Atena la vincitrice e da
quel giorno la capitale dell'Attica fu chiamata Atene
in onore della dea. Da quel momento la vita iniziò a scorrere serena
in Attica a Atena insegnava al suo popolo le scienze e le arti.
Cecrope
era figlio di Gea che arrivò in Grecia dall'Egitto, sua terra
natale, dove fondò la città che in seguito sarebbe stata chiamata
Atene e della quale era re.