Sull'esempio delle chanson de
geste francesi, in area
germanica viene composta la Canzone dei
Nibelunghi, un poema in versi redatto nel Xlll secolo
in volgare tedesco da un autore anonimo che riprende e organizza antichi miti
e leggende: nell'area nord europea queste narrazioni leggendarie di carattere
epico basate su tradizioni popolari vengono dette saghe.
L'opera è suddivisa in 39 canti
costituiti da quartine (strofe di quattro versi] in rima baciata
(AA BB] ed è ambientata nel v secolo d.C. nel territorio che costeggia il
corso del fiume Reno. Essa è strutturata in due ampi nuclei narrativi, il primo
dei quali ha come protagonista l'eroe Sigfrido e si conclude con la sua uccisione, mentre il
secondo ruota intorno alla moglie Crimilde e al suo progetto di vendicare la morte dell'amato.
La Canzone dei
Nibelunghi ha una grande diffusione
popolare, e grazie al ritrovamento di antichi manoscritti la sua fama cresce a
partire dal XVlll secolo raggiungendo il suo apice nel Novecento,
quando il compositore Richard Wagner si ispira a essa per il suo ciclo di
quattro drammi musicali intitolato L'anello del Nibelungo.
Protagonisti della Canzone
dei Nibelunghi.
A
differenza dei personaggi delle chanson de geste francesi,
i protagonisti della Canzone dei Nibelunghi appaiono
psicologicamente complessi e sono caratterizzati da passioni violente e
intense che spingono le loro azioni alle estreme conseguenze.
Brunilde è una delle valchirie di Odino, le fanciulle guerriere
che affiancano il re degli dèi. Regna in Islanda, è dotata di poteri magici,
è un'esperta guerriera e sottopone i suoi pretendenti a prove durissime. Quando
scopre l'inganno di Sigfrido si vendica in modo terribile.
Crimilde è la
sorella del re dei Burgundi Gunther. Sposa Sigfrido nonostante una profezia le
abbia predetto la fine prematura dell'uomo e alla sua morte accetta le nozze
con il re degli Unni Etzel (Attila). Inizialmente timida e gentile, dopo l'uccisione di Sigfrido è
animata da un violento spirito di vendetta.
Gunther è re dei Burgundi e fratello di Crimilde. Ottiene
la mano di Brunilde grazie all'aiuto di Sigfrido a cui dà in sposa la sorella,
ma tradisce l'antico compagno per sottrargli il tesoro dei Nibelunghi. È un
uomo debole, insicuro e molto avido.
Hagen vassallo di Gunther, si
fa rivelare da Crimilde il punto debole
di Sigfrido e lo uccide a tradimento, poi seppellisce il
tesoro dei Nibelunghi nel Reno per evitare che la donna lo usi per realizzare
la sua vendetta.
Sigfrido è un
discendente del capo degli dèi Odino. Quando si immerge nel sangue del drago
Fafnir diventa invulnerabile in tutto il corpo tranne che in un punto della
schiena su cui si è posata una foglia. Aiuta Gunther a conquistare Brunilde,
sposa Crimilde e viene ucciso da Hagen. È giovane e bello e simboleggia il
coraggio, la lealtà, la generosità e l'altruismo.
La trama
Sigfrido, figlio del re della regione del basso Reno, parte per
impossessarsi dell'immenso tesoro dei Nibelunghi, una stirpe di nani che vive
sotto terra e conosce i segreti della fusione del ferro: nel corso della sua
impresa Sigfrido sottrae al nano Alberico un cappuccio magico che lo rende
invisibile e gli dà la forza di dodici guerrieri, uccide il drago Fafnir e si
bagna nel suo sangue diventando quasi
completamente invulnerabile, trannein un punto tra le scapole dove si è posata una foglia.. Conquistato il tesoro dei Nibelunghi, Sigfrido
giunge alla corte dei Burgundi (stanziati lungo il corso del fiume Reno), dove
cerca di ottenere la mano di Crimilde, la sorella del re Gunther nota per la
sua bellezza. Per raggiungere il suo scopo promette a Gunther di aiutarlo a
conquistare la crudele regina d'Islanda Brunilde, che sottopone i suoi
pretendenti a terribili prove di forza e di coraggio.
Durante
il torneo Sigfrido si rende invisibile e sconfigge Brunilde, costringendola a
sposare Gunther che crede il vero vincitore della sfida. Grazie alla sua impresa
anche Sigfrido può sposare Crimilde e tornare con lei nella sua terra.
Trascorsi dieci anni, le due coppie si ritrovano, ma nel corso di una violenta
lite Crimilde rivela a Brunilde l'inganno che si cela dietro le sue nozze,
suscitando in lei un furioso spirito di vendetta. L'odio nei confronti di
Sigfrido dilaga e coinvolge anche Gunther, che vuole eliminare l'antico
alleato per impadronirsi del suo tesoro; quando il vassallo Hagen scopre il suo
punto debole Sigfrido viene ucciso e i due rubano il tesoro dei Nibelunghi, nascondendolo nel letto del
fiume Reno. Rimasta vedova, Crimilde accetta di sposare il re degli unni Etzel
(Attila) ma non riesce a vendicare la morte del primo marito; dodici anni dopo,
in occasione della nascita del primogenito, invita i Burgundi alla sua corte e
durante i festeggiamenti li fa sterminare tutti.
Solo Hagen e Gunther vengono risparmiati e
sono condotti da Crimilde che, dopo aver fatto decapitare il fratello, chiede
ad Hagen di svelarle il luogo dove è nascosto il tesoro.
Al suo rifiuto, Crimilde decapita Hagen con
la spada di Sigfrido, ma viene uccisa a sua volta da Ildebrando, un maestro
d'armi degli Unni indignato dalla crudeltà della donna: la conclusione del
poema realizza un'antica profezia secondo cui l'oro dei Nibelunghi è maledetto
e procura morte e rovina a chi cerca di possederlo.
La storia
Nel poema gli elementi
mitici e leggendari risalenti alla tradizione germanica e scandinava si
intrecciano a un nucleo storico che viene rielaborato in modo fantasioso.
Nella prima metà del v
secolo il popolo dei Burgundi conquista la riva sinistra del Reno in
precedenza controllata dai Romani e vi si insedia stabilmente. Qualche
decennio dopo i Burgundi vengono attaccati e sconfitti
dagli Unni, una popolazione nomade e guerriera proveniente dall'Asia e guidata
da Attila. I superstiti sono costretti a spostarsi verso ovest, nel territorio
dell'attuale Francia che da loro prende il nome di Borgogna. Lo sterminio dei
Burgundi durante i festeggiamenti alla corte degli Unni
rappresenterebbe quindi in modo simbolico la fine dell'egemonia burgunda e l'affermarsi nel loro territorio di un
nuovo popolo di dominatori.
Nella Canzone
dei Nibelunghi ritroviamo diversi temi tipici
dei poemi cavallereschi, quali l'esaltazione del coraggio e della forza fisica
e l'intervento di forze magiche e soprannaturali nelle vicende umane
Ma l’opera è un’epopea pagana
che rappresenta un mondo feroce, crudele, spietato in cui i sentimenti
dominanti sono: l’odio, l’invidia, il desiderio di potere e la sete di
vendetta. E’ questo un valore culturale specifico delle antiche popolazioni
germaniche, lo spirito di vendetta spinge Brunilde a far uccidere Sigfrido e
Crimilde a provocare lo sterminio del suo stesso popolo.
La legge germanica
prevede infatti che chi ritiene di essere stato danneggiato da qualcuno possa
vendicarsi con un'azione personale, per costringere chi gli ha procurato il
danno a espiare la propria colpa. Questo meccanismo si chiama faida e può coinvolgere due individui, ma anche
due clan (famiglie allargate) o addirittura due territori: per questo motivo
le azioni compiute da Brunilde e Crimilde, che a noi paiono crudeli ed eccessivamente
violente, sono invece perfettamente coerenti con i valori e la cultura della società in cui
esse vivono.
L’unico
personaggio che non si macchia di delitti e viltà è Sigfrido che rappresenta il
nobile e perfetto cavaliere, valoroso, generoso e leale, dotato di tutte le
virtù tipiche del mondo cortese e cavalleresco del XIII secolo
grazie mille questo testo mi è stato molto d'aiuto.
RispondiEliminaMi hai SALVATAAAAA!
RispondiEliminaGRAZIEEEEE SUL MIO LIBRO NN SI CAPIVA NIENTE
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