domenica 21 ottobre 2012

Le donne




La politica dei talebani prevedeva la proibizione del lavoro femminile e l'esclusione delle ragazze da forme di istruzione mista.
Un rapporto dell'UNESCO dichiarò che: «L'editto dei talebani sull'educazione femminile ha portato ad un calo del 65% nelle loro iscrizioni. Nelle scuole gestite dal Direttorato dell'Educazione, solo l'1% degli studenti è composto da ragazze. Anche la percentuale di insegnanti donne è scivolata dal 59,2 per cento del 1990 al 13,5 per cento del 1999».
Un portavoce dei talebani sostenne che: «Le strutture sanitarie per le donne sono aumentate del 200% durante l'amministrazione dei talebani. Prima che il Movimento Islamico dei talebani prendesse il controllo di Kabul, c'erano solo 350 letti negli ospedali della città. Attualmente ci sono più di 950 letti per le donne in ospedali a loro riservati».
I sostenitori dei talebani suggeriscono che la depressione e gli altri problemi che affliggevano le donne afgane erano il risultato della estrema povertà, degli anni di guerra, dell'economia disastrata, e del fatto che molte si trovavano ad essere vedove di guerra, e non potevano più provvedere alle loro famiglie senza qualche forma di aiuto internazionale.
Per uscire di casa dovevano utilizzare il burqa, un abito spesso e molto lungo che copre tutto il corpo fino ai piedi, e lascia solo una piccola reticella davanti agli occhi per vedere. Le bambine dovevano usare il chador, un velo che copre solo il capo. Le donne per uscire di casa dovevano essere accompagnate da un uomo.

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