Fu la prima donna capo di governo in
un paese musulmano
ISLAMABAD
Benazir
Bhutto era nata a Karachi il 21 giugno 1953. Era la figlia del deposto primo
ministro pakistano, Zulfikar Ali Bhutto, fatto giustiziare dal generale
Muhammad Zia-ul-Haq nel 1979.
A 35 anni è stata la più giovane e la prima donna a
diventare capo di governo in un Paese musulmano nell’era moderna con l’impegno
di battersi per promuovere i diritti civili. Primo ministro pakistano dal 1988
al 1990 e dal 1993 al 1996, per due volte è stata costretta a dimettersi per
scandali di corruzione di cui si è sempre professata innocente.
Nel 1999 ha lasciato volontariamente il Paese, per un esilio che sarebbe durato otto anni. A luglio 2007 l’ex primo ministro aveva intavolato una trattativa con l’attuale presidente pakistano, il generale Pervez Musharraf, per una divisione dei poteri nel Paese. Grazie a un’amnistia, Bhutto era rientrata nel Paese. Il provvedimento era stato preso da Musharraf nell’ambito di un’intesa che ha garantito a quest’ultimo di diventare per la terza volta presidente del Pakistan.
Nel 1999 ha lasciato volontariamente il Paese, per un esilio che sarebbe durato otto anni. A luglio 2007 l’ex primo ministro aveva intavolato una trattativa con l’attuale presidente pakistano, il generale Pervez Musharraf, per una divisione dei poteri nel Paese. Grazie a un’amnistia, Bhutto era rientrata nel Paese. Il provvedimento era stato preso da Musharraf nell’ambito di un’intesa che ha garantito a quest’ultimo di diventare per la terza volta presidente del Pakistan.
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