L'ATTACCO IN PAKISTAN RIVENDICATO DA AL QAEDA. SCONTRI IN TUTTO IL PAESE
Benazir Bhutto uccisa in un attentato
La leader dell'opposizione morta in ospedale dopo essere stata colpita durante un comizio. Almeno altre 20 vittime
ISLAMABAD - Uccisa durante un comizio pre-elettorale, a
pochi giorni dal voto dell'8 gennaio. Benazir Bhutto, leader dell'opposizione
pachistana, icona
anti-islamista e filo-americana, è morta in un attentato suicida avvenuto a
Rawalpindi. Nell'attacco hanno perso la vita almeno altre 20 persone. Secondo
la ricostruzione della polizia, uno
o due attentatori su una moto si sono avvicinati all'auto di Benazir Bhutto
e hanno sparato almeno cinque colpi con un fucile mitragliatore Ak75
(kalashnikov), colpendo la leader dell'opposizione alla nuca. I due si sono poi
fatti esplodere poco lontano e i soccorsi hanno tardato a raggiungere l'auto
della Bhutto perché temevano un'altra esplosione.
LE REAZIONI - Alla notizia della morte di Benazir Bhutto, il Pakistan - un paese di 160 milioni di musulmani (fra sciiti e sunniti) e dotato di atomica - è piombato sull'orlo della guerra civile. Mentre i principali leader mondiali hanno condannato l'attacco, rivendicato da Al Qaeda, il presidente Pervez Musharraf, alleato-chiave degli Stati Uniti nella guerra al terrore, ha proclamato tre giorni di lutto nazionale (rimarranno chiusi scuole, banche e negozi), puntando il dito contro i terroristi islamici. Ma dal marito della vittima sono arrivate accuse opposte: «È opera del governo» ha commentato a caldo Asif Ali Zardari, poco prima di partire da Dubai, dove una parte della famiglia vive in esilio, alla volta del Pakistan (per partecipare ai funerali che si terranno venerdì a Larkana, città natale della Bhutto). 27 DICEMBRE 2007
LE REAZIONI - Alla notizia della morte di Benazir Bhutto, il Pakistan - un paese di 160 milioni di musulmani (fra sciiti e sunniti) e dotato di atomica - è piombato sull'orlo della guerra civile. Mentre i principali leader mondiali hanno condannato l'attacco, rivendicato da Al Qaeda, il presidente Pervez Musharraf, alleato-chiave degli Stati Uniti nella guerra al terrore, ha proclamato tre giorni di lutto nazionale (rimarranno chiusi scuole, banche e negozi), puntando il dito contro i terroristi islamici. Ma dal marito della vittima sono arrivate accuse opposte: «È opera del governo» ha commentato a caldo Asif Ali Zardari, poco prima di partire da Dubai, dove una parte della famiglia vive in esilio, alla volta del Pakistan (per partecipare ai funerali che si terranno venerdì a Larkana, città natale della Bhutto). 27 DICEMBRE 2007
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