Metafora
metafora Figura retorica che risulta da un
processo psichico e linguistico attraverso cui, dopo aver mentalmente associato
due realtà differenti sulla base di un particolare sentito come identico, si
sostituisce la denominazione dell’una con quella dell’altra. È un procedimento
di trasposizione simbolica di immagini; una
similitudine abbreviata in cui il rapporto tra due cose o idee è stabilito
direttamente senza la mediazione del ‘come’ (nella m. l’ondeggiare
delle spighe, ondeggiare sta a mare come movimento delle
spighe sta a campo di grano). A seconda di fattori quali la lingua, la cultura,
la distanza concettuale o fisica fra le realtà associate, il tipo di
somiglianza individuato, la m. risulterà più o meno nuova ed efficace. A un
estremo si hanno le catacresi (la gamba del tavolo,
il collo della bottiglia e simili), in cui la
m. si sviluppa come termine proprio di una realtà altrimenti non denominata;
all’altro estremo si ha uno sfruttamento intenso, di tipo poetico (portami il girasole impazzito di luce, Montale); nel
mezzo si collocano m. più o meno istituzionalizzate come gli anni verdi, il timone
dello Stato, il ruggire dei motori ecc.
La m. svolge funzioni complesse:
come meccanismo di arricchimento ed evoluzione della lingua, come mezzo efficace
di espressione, come strumento conoscitivo di realtà nuove o colte da nuovi
punti di vista (m. scientifiche, macchie solari,
buco nero
ecc.).
Metonimia
Metonimia Figura retorica che risulta da un
processo psichico e linguistico attraverso cui, dopo avere mentalmente
associato due realtà differenti ma discendenti o contigue logicamente o
fisicamente, si sostituisce la denominazione dell’una a quella dell’altra.
Costituiscono relazioni di contiguità i rapporti causa-effetto (sotto la specie autore-opera, leggere Orazio, cioè le opere scritte da Orazio), contenente-contenuto (bere un bicchiere), qualità-realtà caratterizzata da
tale qualità (punire la colpa e premiare il merito,
cioè punire i colpevoli e premiare i meritevoli); simbolo-fenomeno (il discorso della corona, cioè il discorso del re o
della regina), materia-realtà composta di tale materia (un concerto di ottoni, strumenti fatti d’ottone). Si
distingue tra m. in cui le realtà associate hanno una relazione di tipo
qualitativo e sineddoche, in cui la relazione è di
tipo quantitativo. Benché spesso associata alla ➔ metafora, la metonimia (la parola si pronuncia con entrambe
le accentazioni: metonimía o metonímia) se ne distingue perché si basa su un rapporto di scambio tra
diverse categorie e non, come la prima, su un rapporto di somiglianza. In
questo senso essa è un tropo
in quanto sovvertirebbe le attese del contesto in cui viene inserita. Il
sovvertimento, a differenza di un altro tropo con cui sovente viene collegata e
confusa (la ➔ sineddoche), avviene in
base alle relazioni causa – effetto e contenente – contenuto e attraverso molte
altre inferenze possibili collegate alle prime. Ad es., in comprare una Fiat e bere una bottiglia si sostituisce nel
primo caso il nome del produttore (Fiat,
causa) col nome del prodotto lasciato implicito (auto, effetto) e nel secondo il nome del contenuto (liquido) col nome del contenente (bottiglia).
Sineddoche
Sineddoche Figura retorica che risulta da un
processo psichico e linguistico attraverso cui, dopo avere mentalmente
associato due realtà differenti ma dipendenti o contigue logicamente o
fisicamente, si sostituisce la denominazione dell’una a quella dell’altra. La
relazione tra i due termini coinvolge aspetti
quantitativi, cioè i rapporti parte-tutto (una vela per la barca),
singolare-plurale (lo straniero per gli stranieri), genere-specie (i mortali
per gli uomini), materia prima-oggetto prodotto (un bronzo per una scultura in
bronzo).
Sinestesia
sinestesia linguistica Nel linguaggio della stilistica e
della semantica, particolare tipo di metafora per cui si uniscono in stretto rapporto due parole che si riferiscono a sfere
sensoriali diverse (silenzio verde, Carducci; colore squillante, voce
calda);
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