sabato 17 marzo 2012

Odissea



 Omero
La figura di Omero è stata sempre avvolta nella leggenda: fin dall'antichità egli è stato rappresentato come un aedo cieco, che vagava di città in città per cantare i suoi poemi. In realtà neppure i Greci possedevano notizie sicure sulla sua esistenza, che veniva variamente collocata tra
la guerra di Troia (fine XIII sec. a. C.) e il VI sec. a. C..
Gli studiosi moderni propendono per la seconda metà dell'VIII sec. a. C..
Le diverse ipotesi formulate  nel tempo su Omero hanno
dato origine alla cosiddetta "questione omerica".
Gli studiosi si sono divisi su due ipotesi:
1. secondo alcuni l'Iliade e l'Odissea sarebbero state composte da un unico autore, la prima nella maturità, la seconda nella vecchiaia (tesi unitaria);
2. secondo altri i due poemi sono opera di due autori diversi e solo l'Iliade sarabbe da attribuire ad Omero (tesi separatista).
Tutti concordano tuttavia nel ritenere che:
a. la composizione dell'Iliade è precedente a quella dell'Odissea;
b. i poemi rappresentano il punto d'arrivo di una lunga tradizione orale;
c. la società nella quale furono concepiti è quella tra il IX e l'VIII sec. a. C.;
d. ciascun poema rivela una struttura unitaria e una forte coesione interna.
 
L'Iliade e l'Odissea costituiscono i modelli originari dell'arte narrativa di tutti i secoli successivi. Con essi Omero ha saputo cogliere, infatti, alcuni aspetti fondamentali  dell'esperienza umana:
L'Iliade rappresenta il modello di una situazione statica, di perenne conflitto senza conclusione (l'interminabile assedio di Troia). Tale modello si ripresenterà sempre in letteratura, come rappresentazione di contrasti di forze avverse o come conflitto individuale all'interno della coscienza.
 L'Odissea costituisce, invece, il modello dinamico, che si
presenta sotto la forma del viaggio di ritorno, della necessità di ricordare e ritrovare ciò che è stato perduto: la felicità, le origini, l'amore, gli affetti familiari.
Il lungo e pericoloso viaggio di Ulisse verso Itaca è anche  simbolicamente ricerca interiore e sarà presente sotto forme diverse nella letteratura di ogni tempo. 

L'opera prende il titolo dal protagonista Odisseo, Ulisse per i Latini, l'eroe greco famoso per la sua intelligenza e la sua astuzia.
Il poema racconta il suo lungo viaggio per ritornare a Itaca, la sua isola, dopo la caduta di Troia. L'Odissea appartiene dunque al ciclo di narrazioni chiamate nostoi  che, sullo sfondo della guerra di Troia, furono composte dagli aedi  per raccontare gli avventurosi ritorni in patria degli eroi greci.
L'Odissea: ricerca infinita

Il viaggio di Ulisse è all'origine di tutta la cultura occidentale.
Compiuto da un uomo che desidera solo tornare a casa dopo una guerra durata dieci anni, esso contiene in sé i simboli della contraddizione umana: il desiderio della scoperta e la nostalgia del ritorno.
Le circostanze  avverse e la capricciosa volontà degli dei  spingono  Ulisse ad affrontare inenarrabili avventure e a vivere esperienze drammatiche in un mondo popolato da mostri e privo di riferimenti certi. Così egli attraversa i mari e si spinge nelle regioni più remote finché, giunto agli estremi confini del mondo, resta come sospeso per sette lunghi anni nell'isola della divina Calipso, esule nostalgico che sente sempre vivo il richiamo della patria e degli affetti familiari.
 Torna infine nella sua amata Itaca, da cui era rimasto lontano da vent'anni, grazie alla sua ostinazione e alla sua lucidità, che gli hanno permesso di opporsi alla sorte avversa. 
Struttura
L'Odissea, come l'Iliade, è composta di 24 canti in esametri, raccolti intorno a tre nuclei tematici fondamentali:
·La telemachia (libri I-IV): è dedicata a Telemaco, figlio di Ulisse, che parte alla ricerca di notizie del padre;
 
·I viaggi di Odisseo (libri V- XII): contiene il racconto delle peregrinazioni dell'eroe nel Mediterraneo;
 
·Il ritorno e la vendetta (libri XIII- XXIV): vi si racconta il ritorno di Ulisse a Itaca e la sua vendetta sui Proci.
 
Ulisse: di volta in volta il guerriero, il predone, il mentitore, l' avventuriero, il navigatore, l'intra-prendente, il solitario, il saggio, il paziente, il figlio, il padre, lo sposo, l'amante, il cinico, il vendicatore, il giusto, l'empio, il devoto. Insomma...Ulisse "uomo", nel bene e nel male. Ulisse prototipo della nostra specie: le sue contraddizioni sono le nostre e nostre sono le sue speranze e le sue paure.
In tal senso egli è per noi familiare, come un compagno invisibile, e sta sempre al nostro fianco, ovunque e comunque.
Ognuno di noi lo porta dentro di sé, se appena vorrà vivere la sua piccola vita.
"La sua Itaca" è ancora e sempre "la nostra Itaca" . 
 
I fatti narrati nel poema durano 34 giorni, durante i quali si intrecciano le due diverse vicende di Ulisse e di Telemaco, che fino a un certo punto (31 gg.) procedono parallelamente e solo nel trentunesimo giorno confluiscono nello stesso solco.
Inoltre il racconto delle sue avventure che Ulisse fa al re Alcinoo (dal IX al XII libro) costituisce una lunga         
Col ritorno di Ulisse ad Itaca si ritorna infine al piano del presente. Come si può ben vedere, il poema presenta una complessa struttura ad anello (presente/ passato/ presente), nuova rispetto all'Iliade. 
 
Lo scenario entro cui si svolgono i fatti narrati è il Mediterraneo, nelle cui acque e sulle cui sponde si snoda l'itinerario di Ulisse.
I primi libri vengono occupati  dal viaggio di Telemaco a Pilo e Sparta e dai racconti sui vari  nostoi  che, prima Nestore, poi Menelao ed Elena, fanno al figlio di Ulisse.
 
Con la comparsa di Ulisse sulla scena, la vicenda si sposta prima nell'isola di  Ogigia, poi, dopo il naufragio, a Scheria, isola dei Feaci, dove l'eroe, attraverso il racconto di tutte le sue avventure dalla caduta di Troia al suo arrivo nell'isola, ci permette di allargare lo sguardo a tutto il Mediterraneo.
L'ultima parte si svolge unicamente ad Itaca.
La realtà storica

 
Al di là delle vicende fiabesche che vi sono narrate, l'Odissea è una fonte preziosa di informazioni sul Medioevo ellenico,       età sulla quale  non si possiedono peraltro testimonianze scritte.
 
La base storica del poema si collega con i primi viaggi nel Mediterraneo ad opera di Cretesi, Micenei, Fenici.

La società appare più complessa di quella dell'Iliade:
l' aristocrazia guerriera  he detiene il potere presenta caratteristiche e comportamenti diversi rispetto a quella rappresentata nell'Iliade;
compare il mondo quotidiano con le varie attività economiche e la stratificazione sociale (artigiani, medici, aedi, indovini, braccianti,servi);
è molto più rilevante la presenza di figure femminili.
     
     

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